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Fibromialgia

La Fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso e da una sensibilità aumentata al dolore. Chi soffre di fibromialgia, anche detta “Sindrome di Atlante”, sa bene quanto sia difficile conviverci. Si tratta di una patologia di difficile diagnosi e per la quale non è stata ancora individuata una causa; per questo quando compaiono i primi sintomi comincia il tour degli specialisti (fisiatra, neurologo, reumatologo,…) e può capitare di sentirsi dire “non hai niente, te lo stai immaginando”. Poi, dopo mesi o anni, capita di imbattersi in una figura medica o sanitaria che attribuisce la situazione patologica alla fibromialgia, così già ottenere una diagnosi risolleva l’animo. Raggiunto questo traguardo, capito il problema, chi ne soffre pensa anche di poter ottenere una cura ma purtroppo cosi non è perché, come già detto, se non si conosce la causa non si può neanche sviluppare una cura specifica.

La diagnosi è esclusivamente clinica, dal momento che non esistono ancora esami strumentali (rx, rmn, tac,…) in grado di rilevare possibili segni della malattia. I criteri utilizzati dai medici usati per diagnosticare la fibromialgia sono:

  • Storia di dolore diffuso da almeno 3 mesi; il dolore è considerato diffuso quando è presente in tutte le seguenti localizzazioni: dolore al lato sinistro del corpo, dolore al lato destro del corpo, dolore al di sopra della vita, dolore al di sotto della vita
  • In aggiunta, deve essere presente dolore scheletrico assiale in almeno una delle seguenti sedi: rachide cervicale, torace anteriore, rachide dorsale o lombo-sacrale
  • Dolore in almeno 11 su 18 aree algogene alla palpazione digitale (si utilizza una mappa che raffigura 18 punti dolenti, detti tender points)

Nonostante la fibromialgia affligga 1,5-2 milioni di persone circa in Italia, il processo di riconoscimento è ancora in corso, motivo per cui ancora non rientra nei LEA, cioè i livelli essenziali di assistenza.

E quindi, che fare? Arrendersi al dolore e sopportare? No, mai!

Anche se la soluzione ancora non esiste, ci sono però tanti modi per affrontare la malattia “attaccandola” da diverse direzioni. Per questo il miglior approccio alla malattia è quello MULTIDISCIPLINARE, che consiste nell’intraprendere più percorsi con varie figure sanitarie che possano aiutare il paziente sotto tutti gli aspetti.


Come si può intervenire con l’osteopatia?

Il contributo dell’osteopatia consiste nella possibilità di ridurre alcuni sintomi caratteristici lavorando su ostacoli ed interferenze del sistema muscolo-scheletrico, con l’obiettivo di favorire la trasmissione dell’informazione nervosa e migliorare il flusso circolatorio. Ciò è attuabile attraverso l’utilizzo di tecniche manipolative dolci, che agiscono direttamente o indirettamente su muscoli, articolazioni, fasce, visceri, sistemi fluidici e nervosi. Ogni trattamento verrà adattato sul paziente; è vero che i sintomi sono simili per tutti i fibromialgici, ma è anche vero che ogni paziente ha una storia a sé, motivo per cui stessi sintomi possono facilmente avere causa diverse.

Uno studio del 2002* dimostra come l’associazione dei trattamenti osteopatici alle cure farmaceutiche favorisce la riduzione della sensazione di dolore, più della sola assunzione dei farmaci.

Uno studio del 2018** dimostra che, i gruppi di pazienti trattati con l’osteopatia hanno ottenuto una diminuzione del dolore significativa rispetto al gruppo di pazienti che non hanno ricevuto gli stessi trattamenti i quali, anzi, hanno registrato un aumento di dolore.


Consigli utili

  • Prendere consapevolezza della malattia, della sua esistenza e dei meccanismi che attivano nel proprio corpo stati di dolore, aiuta ad affrontarli e a mettere in atto eventuali cambiamenti per adattarsi al meglio;
  • Non sottovalutare il supporto dei professionisti, anche dello psicologo; la depressione è un aspetto importante da non sottovalutare e rivolgersi ad un psicologo non deve essere visto come motivo di vergogna;
  • Anche i familiari e le persone che sono vicine al paziente non devono sottovalutare lo stato di stress fisico e psichico, etichettandoli come “ipocondriaci” o “malati immaginari”; il dolore non si immagina, se si percepisce è perché realmente c’è (sia che questo abbia provenienza fisica o mentale)!
  • Prendersi un po’ di tempo per dedicarsi a sé, facendo anche brevi passeggiate all’aperto, meditando o facendo qualche esercizio, migliora lo stato fisico ma soprattutto quello mentale;
  • Una dieta equilibrata, povera in cibi riconosciuti come pro-infiammatori, può modificare lo stato dei tessuti, con conseguente attenuazione di stati acuti;
  • La ginnastica antalgica, cosi come l’esercizio aerobico (camminata, nuoto, corsa, bici, esercizi in acqua) yoga, pilates, sono tutte ottime modalità per migliorare la postura, la flessibilità e la forma fisica;
  • Tecniche di rilassamento e terapie cognitive-comportamentali possono essere utili per gestire lo stress e l’ansia, che possono peggiorare i sintomi.

* Effectiveness of 2 Osteopathic Treatment Approaches on Pain, Pressure-Pain Threshold, and Disease Severity in Patients with Fibromyalgia: A Randomized Controlled Trial, Albers J. · Jäkel A. · Wellmann K. · von Hehn U. · Schmidt T.

** Osteopathic manipulative treatment in conjunction with medication relieves pain associated with fibromyalgia syndrome: Results of a randomized clinical pilot project Russel G. Gamber D.O.;Jay H. Shores, Phd; David P. Russo, Ba; Cynthia Jimenez, Rn; Benard R. Rubin, DO

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