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Cicatrici

Cos’è una cicatrice?

La cicatrice è per definizione un tessuto anelastico, poco irrorato e poco innervato, costituito da fibre collagene dense che vanno a sostituire anatomicamente ma non funzionalmente, il tessuto mancante. Rappresenta il passaggio finale nella guarigione delle ferite, ma può essere anche l’esito di interventi chirurgici (taglio cesareo, appendicectomia, chirurgia estetica, chirurgia articolare), traumi (strappi muscolari, ferite), ustioni o malattie cutanee.

Che effetti può avere?

Può provocare sensazioni come prurito, fastidio, parestesia (cioè alterazione della sensibilità) dell’area o vero e proprio dolore.

La cicatrice, rappresentando un’area “rigida”, provoca una trazione dei tessuti circostanti (in particolare della fascia) verso di sé, imponendo una limitazione del movimento tissutale; un esempio pratico è dato dall’effetto del punto di un maglione tirato. Ciò vuol dire che la rigidità della cicatrice, se non trattata precocemente, può con il tempo alterare la funzionalità delle strutture connesse e/o adiacenti.

Capita spesso, infatti, che donne che hanno subito un parto cesareo manifestino in seguito problematiche intestinali, e non solo.

Per questi motivi tra le domande poste durante l’anamnesi ce ne sarà sempre una che recita:

<<Ha cicatrici? Ha mai subito interventi chirurgici?>>;

probabilmente la domanda verrà posta più volte, perché non è infrequente che ci si dimentichi di tali eventi. Molto spesso infatti, le cicatrici sono strettamente legate alla sfera emotiva, perché conservano in sé un ricordo, più o meno piacevole, o più semplicemente risalgono ad anni addietro e quindi la mente tende a tralasciarli.

Cos’è la fascia?

La fascia è una struttura anatomica che avvolge tutte le parti del nostro corpo (organi, visceri, sistema nervoso, ossa, muscoli, ecc..). Tra i suoi compiti ha quello di connettere le strutture dell’organismo. Per questo motivo l’effetto di un problema localizzato può ripercuotersi non solo sull’articolazione, l’arto o l’area circostante, ma anche sugli organi sottostanti o su strutture a distanza. In determinate aree può causare la compressione di nervi.

Perché è importante trattare le cicatrici?

Lo scopo principale del trattamento sarà quindi quello di ridare elasticità al tessuto e migliorare il movimento, ripristinando così la giusta informazione nervosa rispetto a quell’area (il nostro cervello non riconoscerà più quella zona come rigida, ma capterà l’informazione di un tessuto che può muoversi). Durante il trattamento è comune provare un senso di disagio mentre le aderenze cicatriziali verranno sciolte e la tensione fasciale verrà rilasciata.

Nel rispetto delle tempistiche di guarigione della ferita o della cicatrice post-intervento è meglio non approcciarvisi nell’immediato, ma agire nel momento in cui la cicatrice si sarà formata e non avrà ancora creato aderenze.

Attenzione!

Nuove tecniche di intervento prevedono procedimenti in endoscopia rispetto a quelli tradizionali. Purché la cicatrice risulti esteticamente meno evidente, il risultato funzionale sull’organismo non sarà diverso da una normale cicatrice, in quanto l’intervento prevede l’applicazione di tre “fori” che, una volta guariti, costituiranno tre punti di trazione vorticosa verso di sé. Per questo è bene tenere in considerazione anche gli esiti cicatriziali di questi interventi.

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